Ferrara
Ferrara, in Emilia Romagna e distante soltanto 50km da Bologna, appartiene alla nazione, è situata nell’Italia Nord Est, con maggior numero di siti UNESCO al Mondo ed è una delle città d’arte da vedere in un meraviglioso soggiorno culturale, ma non solo, anche più volte nella vita!
Il nostro eccellente servizio di Concierge sarà a Vostra disposizione.
Impossibile non lasciarsi travolgere dall’affascinante storia della città dai “mattoncini” rossi.
La sua illustre storia
“Prima città moderna e tra le signorie più importanti e culturalmente fondanti del rinascimento italiano, Ferrara fu una delle capitali europee della cultura, dell’arte, della politica, della gastronomia, nonché punto di riferimento per artisti, poeti e cantori. La dinastia estense, grande famiglia di mecenati eccentrici e colti, fu capace di trasformare [La signoria estense su Ferrara si instaurò nel 1.208 e si trasformò in ducato, nel 1471, ebbe termine nel 1598 ] un centro rurale in un capolavoro del rinascimento dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Sotto il dominio degli Este (o Estensi), infatti, Ferrara conobbe i suoi secoli di maggiore fioritura, ospitando le più importanti personalità dell’epoca in campo artistico e letterario e rivestendo un ruolo di primissimo piano in molti campi”
Malagigi Guest House sorge nel cuore della Città delle Biciclette: ogni Ospite amante dell’Arte, della Cultura, della Natura e della buona Cucina potrà visitare comodamente l’affascinante città estense.
I suoi monumenti… e non solo
Iniziamo insieme l’incantevole percorso (Vi forniremo la mappa della Città) passo dopo passo
Castello Estense. Cattedrale di San Giorgio. Rotonda Foschini. Corso Ercole I d’Este: Palazzo dei Diamanti, Palazzo Turchi di Bagno e Palazzo Prosperi. Casa di Ludovico Ariosto. Palazzo e Parco Massari. Porta degli Angeli. Cimitero ebraico. Piazza Ariostea. Parco Pareschi. Chiostro di Santa Maria delle Grazie. Palazzina Marfisa d’Este. Casa Romei. Via delle Volte. Palazzo Costabili, detto anche Palazzo di Ludovico Sforza detto il Moro. Monastero Sant’Antonio in Polesine.
Castello Estense
Il Castello Estense, o Castello di San Michele, è a soli 500 metri ed è il monumento più rappresentativo della città di Ferrara
“Era il giorno 29 di settembre del 1385 quando il Marchese Nicolò II diede il via alla costruzione di una potente fortezza affidando i lavori all’ingegnere di corte Bartolino da Novara. Era il giorno di San Michele ed al nome del santo arcangelo fu dedicato il futuro Castello”.
Il Castello Estense, simbolo di Ferrara, divenne la residenza degli Estensi, che lo trasformarono in una sfarzosa dimora di corte, ricca di collezioni importanti per valore e consistenza (dipinti, arazzi, raffinati oggetti, codici miniati, monete, armi). A seguito della devoluzione del Ducato allo Stato della Chiesa nel 1598, gli Estensi lasciarono Ferrara e da quel momento ebbe inizio la dispersione del loro patrimonio nel mondo.
Racchiude tra le sue mura oltre seicento anni di storia
“La salita alla Torre dei Leoni, la più antica del Castello e unico punto panoramico della città, offre l’opportunità di godere di una splendida visione dall’alto di Ferrara. Raggiunta la cima, grazie ai suoi 120 gradini, lo sguardo può spaziare, a volo d’uccello, dalle piazze del centro storico al rosso delle abitazioni in cotto, dagli innumerevoli campanili delle chiese ai verdi spazi dell’Addizione erculea, fino alla cerchia delle mura”.
Cattedrale
La cattedrale di Ferrara, meglio nota come basilica Cattedrale di San Giorgio, sorge al centro della città, di fronte al Palazzo Comunale, a fianco della antica Piazza delle Erbe (ora piazza Trento e Trieste), non lontano dal Castello Estense
La cattedrale di Ferrara nella sua forma attuale è costituita da una stratificazione di interventi. Eretta a partire dal 1135, del periodo romanico conserva il lato destro e la parte bassa della facciata. Alla metà del XIII secolo risale la parte alta della facciata, al rinascimento l’abside ed il campanile, al XVIII secolo tutta la struttura intermedia.
Sulla facciata è presente molta vegetazione che richiama la vita; il suo intreccio, che spesso ricopre l’intero edificio cristiano, riporta l’Eden sulla Terra. Vi sono parecchi animali che si intravedono tra le foglie di vite, simboli del creato. La chiesa è così la metafora di un immenso Albero della Vita.
Rotonda Foschini
A soli 700 metri da “Malagigi Guest House”, durante una passeggiata serale, potrete ammirare:
“È un luogo magico, carico di fascino, quasi nascosto alla vista del visitatore; è la Rotonda Foschini. Si tratta di un piccolo cortile di forma ovale, parte integrante dell’architettura del Teatro Comunale di Ferrara, dedicato, come suggerisce il nome, ad Antonio Foschini, uno dei due progettisti del teatro. L’aspetto curioso è che questo cortile ovale venne realizzato su disegno dell’altro ingegnere del teatro, Cosimo Morelli mentre Antonio Foschini seguì la costruzione del vestibolo anteriore con le botteghe, lo scalone d’onore e le stanze del piano nobile. Anticamente la rotonda era nata come luogo di transito delle carrozze da Corso Martiri della Libertà a Corso Giovecca. Nel 1825-26 vennero eseguiti i primi restauri alla rotonda la quale portarono all’abbellimento della volta con una rappresentazione dell’Apoteosi dell’Ariosto. Oggi la Rotonda non è più aperta al traffico ma è adibita a zona pedonale nella quale vengono svolte anche manifestazioni oppure convegni. L’illuminazione che è stata aggiunta crea uno scenario, sopratutto nelle ore serali, davvero magico”.
Corso Ercole I d’Este
La passeggiata continua e dopo 650 metri inizia lo splendido Corso Ercole I d’Este, “un’importante via rinascimentale di Ferrara che parte da largo Castello, arriva all’incrocio con corso Biagio Rossetti e corso Posta Mare e termina alle mura della città, in corrispondenza della Porta degli Angeli”
“Era anticamente denominato Via degli Angeli, dalla chiesa dedicata a S. Maria degli Angeli che si trovava lungo il suo corso. Costituisce uno dei due assi portanti dell’Addizione Erculea ( l’espansione urbana di Ferrara tra medioevo ed età moderna è stata attuata prevalentemente attraverso “addizioni” ovvero “aggrandimenti” del nucleo abitato della città comunale, ottenuti per incorporazione infra moenia di porzioni più o meno ampie del territorio circostante. Così la cosiddetta Addizione di Niccolò II (dopo il 1386), quella impostata da Leonello (1442) e poi realizzata da Borso (dal 1451) e infine quella che fu attuata per impulso di Ercole I, tra 1492 e 1505, poi denominata Addizione Erculea.
L’ambiziosa strategia di disegno urbano ideata dal secondo duca di Ferrara si distinse da quelle dei suoi predecessori per la vastità di impianto dell’armatura infrastrutturale, la magnificenza dispiegata attraverso nuovi monumenti non solo dinastici e la lunghezza del circuito fortificato. La città raddoppiò di dimensioni raggiungendo un’estensione paragonabile a quella delle maggiori città italiane, come Bologna, Firenze e Milano e si arricchì di numerose case, di palazzi e di chiese)”.
“Privo di esercizi commerciali ed affiancato da bellissimi palazzi, mantiene a tutt’oggi la caratteristica di arteria residenziale che il duca le volle conferire. Il suo punto focale è il Quadrivio degli Angeli, all’incrocio con l’altro asse dell’addizione (Corso Porta Mare – Biagio Rossetti – Porta Po) e sottolineato dalla presenza di tre palazzi riccamente decorati: Palazzo Turchi di Bagno, Palazzo Prosperi Sacrati ed il magnifico Palazzo dei Diamanti. Nella seconda parte della strada, quella che conduce alle mura ed alla Porta degli Angeli, le costruzioni vanno gradatamente diminuendo di numero e d’importanza, fino a che la via diviene del tutto simile a una strada di campagna, fiancheggiata da alti pioppi.”
Palazzo dei Diamanti
Palazzo dei Diamanti a 950 metri, o semplicemente “I Diamanti”, per tutti quelli che giungono a Ferrara da ogni parte del mondo per ammirare il capolavoro architettonico progettato da Biagio Rossetti
Casa di Ludovico Ariosto
Si lascia Corso Ercole I D’Este per una visita alla Casa di Ludovico Ariosto, distante circa 600mt da Palazzo dei Diamanti, prendendo a sinistra Corso Biagio Rossetti e poi a destra la via intitolata all’illustre poeta e commediografo del XV sec.
“Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non sordida, parta meo, sed tamen aere domus”.
“La casa è piccola ma adatta a me, pulita, non gravata da canoni e acquistata solo con il mio denaro”, questa è l’iscrizione presente sulla facciata della casa dove Ludovico Ariosto (1474 – 1533), trascorse gli ultimi anni della sua esistenza dedicandosi alla terza e definitiva edizione dell’Orlando Furioso, uscita nel 1532.
Palazzo Massari
Ritorniamo su Corso Ercole I d’Este direzione “Porta degli Angeli” e possiamo ammirare Palazzo Massari (1.150mt)
“L’edificio sorge all’angolo tra via Borso e corso Porta Mare, quasi di fronte alla Piazza Ariostea.
Si trova quindi in un’area che venne edificata alla fine del XV secolo nell’ambito della realizzazione dell’Addizione Erculea, ma le caratteristiche architettoniche lo distinguono dagli edifici rossettiani, precedenti di quasi un secolo.
Caratterizzato da una severa facciata tardo cinquecentesca, con ampi finestroni diventa tutt’uno con un corpo più basso settecentesco, di colore giallo pallido, noto come Palazzina dei Cavalieri di Malta. Palazzo Massari è sede di tre importanti musei: Museo Giovanni Boldini, Museo dell’Ottocento, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea”.
Parco Massari
Parco Massari “prende il nome dall’attiguo palazzo eretto alla fine del Cinquecento ed è il più vasto dei giardini pubblici entro le mura della città”
Porta degli Angeli
Porta degli Angeli a 1.750mt è alla fine di Corso Ercole I d’Este.
La tradizione vuole che dalla Porta degli Angeli sia uscito Cesare d’Este, l’ultimo duca di Ferrara, quando, nel 1598, la città fu devoluta allo Stato Pontificio.
Negli anni ’80 è stato recuperato l’aspetto cinquecentesco del monumento e ripristinato l’accesso alla sommità della torre, da cui lo sguardo spazia a 360° sulla città, le mura degli Angeli e il Parco Urbano “G. Bassani”
Le Mura di Ferrara
Nove chilometri – uno dei sistemi difensivi più imponenti del Medioevo e del Rinascimento – che abbracciano il centro storico di Ferrara e possono essere percorsi solamente a piedi o in bicicletta, sul terrapieno oppure nel vallo, in basso.
Si consiglia di partire per questo itinerario dal Castello Estense. Lungo il Corso Ercole I d’Este, si raggiunge la Porta degli Angeli, di lì 9 km di Mura abbracciano il centro storico di Ferrara e possono essere percorsi a piedi o in bicicletta, sul terrapieno oppure nel vallo, in basso. Baluardi, torrioni, cannoniere, porte e passaggi si succedono a testimonianza delle diverse tecniche difensive elaborate nel corso dei secoli. Immerse nel verde di alberi e prati, le Mura costituiscono oggi un enorme giardino, un luogo di riposo e di incontro per gli abitanti della città. Per una ulteriore piacevole divagazione nel verde, si consiglia la passeggiata verso Via delle Erbe, per immergersi in una particolare campagna urbana, incastonata nel cuore e nel centro storico della bellissima città”
Cimitero ebraico
Cimitero ebraico, si lasciano le Mura per la naturalistica Via delle Vigne e si arriva in un luogo di silenzio:
“Non lontano dal cimitero cristiano, immerso nel verde dell’Addizione Erculea, si trova l’antico Orto degli Ebrei, area acquistata dalla comunità ferrarese nel XVII secolo, luogo di suggestione e di silenzio, dove la natura, protagonista, abbraccia e quasi avviluppa le lastre tombali
Il cimitero ebraico di via delle Vigne, tutt’ora in uso, è il più antico dell’Emilia Romagna. Situato a ridosso di un tratto delle mura estensi, secondo gran parte della storiografia risale al 1626, ma una tomba, che riporta come data di morte l’anno 1549, fa propendere alcuni studiosi per il XVI secolo. Il portale d’ingresso fu realizzato nel 1911 su progetto dall’architetto ferrarese di origine ebraica Ciro Contini in occasione dell’ultimo ampliamento e restauro.
Ospita la tomba di Giorgio Bassani e il monumento a lui dedicato, realizzato dallo scultore Arnaldo Pomodoro e dall’architetto Piero Sartogo nel 2003. La lapide sembra uscire verso l’alto dal basamento orizzontale, anch’esso in bronzo, creando un ideale contatto tra cielo e terra. L’effetto delle incisioni è un susseguirsi di tracciati geometrici che sembrano richiamare i caratteri tipografici di una macchina da scrivere oppure la scrittura minuta di Giorgio Bassani, mentre gli elementi in primo piano ricordano caratteri dell’alfabeto ebraico. Tutto intorno il semicerchio disegnato da Sartogo delimita lo spazio come se fosse un abbraccio”.
Piazza Ariostea
Piazza Ariostea, alla fine di Via delle Vigne, è un luogo ideale per il relax familiare:
“La particolarissima piazza dalla forma ovale e dal piano ribassato, famosa anche per le corse del Palio, è opera dell’architetto Biagio Rossetti.
L’intento urbanistico era di dotare la città nuova (la cosiddetta Addizione Erculea) di un suo punto di aggregazione autonomo.
La piazza, incorniciata da due palazzi rossettiani con loggiato, veniva anticamente chiamata Piazza Nuova, mentre ora prende il nome dal poeta Ludovico Ariosto, la cui statua è posta al centro su di una colonna”
Parco Pareschi
Parco Pareschi, si arriva proseguendo da Via delle Vigne per via Montebello e alla fine girando a sinistra su Corso della Giovecca, a pochi metri dall’Università di Ferrara, plesso via Savonarola
Il Chiostro di Santa Maria delle Grazie
Palazzina Marfisa d’Este, non abbiamo percorso neanche due km e proseguendo lungo Corso della Giovecca appare:
“La Palazzina è un magnifico esempio di residenza signorile del secolo XVI ed era un tempo circondata da splendidi giardini che la collegavano ad altri edifici, noti come Casini di San Silvestro.
Costruita da Francesco d’Este, figlio del duca Alfonso I e di Lucrezia Borgia, la residenza passò in eredità alla principessa Marfisa d’Este, da cui prese il nome e che qui abitò fino alla morte, rifiutandosi di lasciare Ferrara anche dopo la Devoluzione della città allo Stato Pontificio, quando la sua famiglia si trasferì a Modena. Morta Marfisa nel 1608, la Palazzina subì poi una serie di passaggi di proprietà fino a che venne arredata e inaugurata come sede museale nel 1935. La facciata dell’edificio su Corso Giovecca è in mattoni a vista scandita da grandi finestre rettangolari. L’ampio giardino retrostante è ora chiuso da un loggiato con decorazione interna a tralci di vite, utilizzato come teatro”
Casa Romei
Casa Romei, poco distante è un “magnifico esempio di residenza signorile fra Medioevo e Rinascimento, la casa presenta un cortile d’onore particolarmente suggestivo”
Via delle Volte
“Suggestiva via medievale, segna l’asse lungo il quale si sviluppò la Ferrara, cosiddetta lineare, dal VII al XI secolo d. C. ed influenzò in modo determinante lo sviluppo successivo di tutta la città.
Nella via delle Volte lo sviluppo in profondità venne risolto architettonicamente con la creazione di passaggi aerei, gli attuali volti che punteggiano la strada, utilizzati per collegare i magazzini sulla riva del fiume alle botteghe-abitazioni verso il centro.
E’ consigliabile percorrere un buon tratto della via per godere della visione di edifici trecenteschi e quattrocenteschi, nonché del fascino delle viuzze che da esse si dipartono”
Palazzo Costabili
Palazzo Costabili, detto anche Palazzo di Ludovico Sforza detto il Moro, al quale si attribuisce il possesso, di fatto fù di proprietà di un ambasciatore Estense alla corte del Moro, si tratta di Antonio Costabili. Il progetto iniziale fu dell’architetto Biagio Rossetti, illustre maestro dell’architettura ferrarese Rinascimentale. È sede del Museo Nazionale Archeologico
Monastero Sant’Antonio in Polesine
Monastero Sant’Antonio in Polesine, ancora oggi una piccola comunità religiosa di monache benedettine custodisce i preziosi ambienti di clausura del monastero di Sant’Antonio in Polesine risalente al XIII secolo. Primo monastero femminile nella città estense, il complesso di S. Antonio fu creato per accogliere Beatrice d’Este, e le giovani che, come lei, intendevano seguire la regola benedettina
Palazzo Schifanoia
Palazzo Schifanoia, a commissionarne la costruzione alla fine del ‘300 fu Alberto V d’Este, marchese di Ferrara che nel 1385 ordinò il progetto di un edificio a pianta quadrangolare, dove trascorrere i propri momenti di ozio. Il palazzo è una delizia estense destinata alla rappresentanza e allo svago, il cui nome significa “schivar la noia”, ossia allontanarsi dalle incombenze quotidiane del governo per intrattenimenti di carattere culturale e ludico.
La riapertura di Palazzo Schifanoia è rimandata a data da destinarsi
Casa Minerbi – Del Sale o Dal Sale
“Uno straordinario edificio risalente al Medioevo che prende il nome dalle due famiglie che l’hanno posseduta per gran parte della sua storia: i Dal Sale dal XIV secolo, i Minerbi dalla fine del XIX.
I Dal Sale, molto vicini alla casata degli Este, si stabiliscono in una zona molto importante della città storica e fanno decorare gli ambienti al primo piano della loro dimora con straordinari cicli di affreschi, di cui restano la Sala degli Stemmi e la Sala con il ciclo dei Vizi e delle Virtù, esempi altissimi della pittura del XIV secolo.
Alla fine dell’Ottocento, la famiglia Minerbi acquista l’edificio e, nel 1957, Giuseppe Minerbi incarica l’architetto Piero Bottoni del suo restauro. Il risultato è un equilibratissimo dialogo tra l’antico e il contemporaneo, che per anni diviene il luogo in cui si incontrano artisti, scrittori e intellettuali e che da pochissimo è stato riaperto alla città come sede del Centro Studi Bassaniani.
Casa di Biagio Rossetti
Casa di Biagio Rossetti, la casa fu costruita a partire dal 1490 dall’architetto di corte Biagio Rossetti, grande urbanista, nonché ingegnere civile e militare, ricordato universalmente come l’autore ed artefice principale dell’Addizione Erculea, il famoso piano regolatore ante litteram voluto dal duca Ercole I d’Este.
Pensata inizialmente come una semplice abitazione per sé e per la sua famiglia, al termine dei lavori divenne una prestigiosa dimora. L’architetto coinvolse nell’impresa due valenti artisti attivi presso gli Estensi i quali decorarono e affrescarono l’edificio sia esternamente che internamente: la casa divenne così un vero e proprio palazzo signorile. Lo storico fabbricato rimase di proprietà dei Rossetti fino alla metà del Seicento; nel 1974 la casa fu acquistata dal Comune di Ferrara e restaurata. Dal 1998 e fino a qualche anno fa, ha ospitato il Museo dell’architettura mentre oggi è la sede prestigiosa di uffici comunali.
Luoghi bassaniani
I luoghi bassaniani sono un’altra meta consigliata per una passeggiata
Cresciuto tra le mura di Ferrara e indubbiamente tra i più grandi scrittori contemporanei, Giorgio Bassani ha scelto di ambientare nella città estense la sua intera opera narrativa. Basta, infatti, leggere alcune pagine dei suoi più celebri romanzi per ritrovare strade, vicoli e piazze che appartengono al quotidiano della città ma acquistano, al tempo stesso, un significato del tutto particolare. Dalla Sinagoga (non visitabile internamente) alla Biblioteca Ariostea fino alla ricerca del mitico “Giardino dei Finzi Contini” al centro della sua opera più conosciuta.”
L’enoteca più antica del mondo
E alla fine dei nostri “cammini” nella Città, un pò di relax con un brindisi nell’enoteca più antica del mondo
A fianco della Cattedrale si trova il caratteristico locale “Al Brindisi” che, attestato fin dal lontano 1435, si configura come l’enoteca più antica del mondo, frequentata da personaggi del calibro di Nicolò Copernico, Torquato Tasso e Ludovico Ariosto. Meta ricercata dai turisti, ma anche abituale frequentazione dei ferraresi, costituisce una tappa obbligata per chi è a Ferrara, non solo per la possibilità di degustare ottimi piatti della tradizione locale ma anche e soprattutto per la varietà enologica proposta.
La gastronomia
Patria del “mangiar bene”, Ferrara vanta una tradizione culinaria che affonda le proprie radici in epoca medioevale la corte estense ha segnato profondamente le abitudini anche in ciò.
“Al tempo Ferrara era infatti un luogo mondano e aristocratico. Fra le più ricche e fastose corti del Rinascimento, rifugio di letterati come il Boiardo, Tasso e Ariosto, Ferrara nel XV e XVI secolo era considerata una delle città più illustri e famose d’Europa. La cerimoniosa vita alla corte estense prevedeva sontuosi banchetti per i quali già al tempo venivano coinvolti gli artigiani della città di Faenza che già nel ‘400 fabbricavano appositi vasellami di ceramica per i Duchi.
Ma Ferrara era anche il luogo in cui per la prima volta il contengo dei commensali diventava norma. Il Galateo estense, tra le molte prescrizioni, prevedeva che la carne non fosse più strappata con le mani, all’uso dei barbari, ma che fosse servita già tagliata nei piatti degli ospiti. Nasceva l’arte dello “Scalco”, il servitore addetto a tagliare e a servire la carne; celebre fu l’episodio del maggiordomo ferrarese Cristoforo da Messisbugo, che seppe servire cosi bene la carne all’Imperatore Carlo V che questi lo insignì addirittura del titolo di Conte Palatino.
In breve Ferrara fu uno dei luoghi in cui, grazie alla presenza di una ricca corte, di commerci evoluti e di un territorio circostante estremamente fertile, si svilupparono le basi di quella che oggi chiamiamo Cucina Italiana.
I piatti tipici di Ferrara portano quindi con loro questo profumo di preparazioni antiche e accostamenti di sapori che restituiscono il gusto delle corti nobiliari rinascimentali in cui dolce e salato, spezie e frutti locali, concorrono alla creazione di sapori perduti tra le pagine della storia”.
Cappellacci di zucca
Tra le ricette simbolo della cucina ferrarese vanno sicuramente annoverati i cappellacci di zucca, che venivano gustati già in epoca estense. Dalla particolare forma a cappello (da cui il nome) hanno un morbido ripieno di zucca violina che, per la sua dolcezza, crea un eccezionale sapore agro-dolce, autentica meraviglia per il palato
Pasticcio
Il Pasticcio di Maccheroni è un piatto tipico ferrarese del periodo di Carnevale. Anche in questo caso si tratta di una ricetta di antica tradizione che risale ai banchetti della Famiglia Estense e si compone di un involucro di pasta frolla, sulla quale vengono riposti i maccheroni conditi con ragù, besciamella e funghi; questo piatto così particolare viene poi infornato presentandosi poi al palato come un connubio fra dolce e salato.
Salama da Sugo
Tra le specialità gastronomiche ferraresi, forse quella che più di altre è sopravvissuta immutata nei secoli e che viene ancora preparata secondo l’antico, rigido rituale. La Salama da Sugo, che non è un salame, è un impasto di carne suina macinata con vino rosso, sale, pepe nero, noce moscata, cannella e chiodi di garofano e altri ingredienti segreti che nessun artigiano del gusto sarà mai disposto a rivelare.
Viene stagionata per circa un anno e, prima di finire a tavola, esige una lunga bollitura in acqua, stretta in un panno perché non si spacchi e appesa in modo che non tocchi la pentola. Per mangiarla, si scoperchia e si scava l’impasto morbido e gustoso col cucchiaio, vietatissimo farlo con il coltello. Si accompagna di solito con il purè di patate, ma è molto più “estense” (Le patate sono venute solo dopo, con la scoperta dell’America) associarlo al tipico purè di zucca, che conferisce al tutto un contrasto dolce-salato di antica tradizione.
Panpepato
Il Panpepato un dolce che la città di Ferrara condivide con molte zone dell’Italia Centrale. Uno dei suoi ingredienti principali è il cacao, che al tempo era appena giunto, XVII sec., in Europa dal Nuovo Mondo ed era considerato bene di lusso destinato a pochi.
A forma di Zuccotto e impreziosito da mandorle, nocciole, canditi e spezie profumate all’uso rinascimentale, deriva il suo nome dall’antica denominazione “Pan del Papa”, proprio per il suo essere un dolce ricco e sfarzoso. Oggi si può trovare con il nome di Panpepato o Panpapato ed è il dolce tipico del Natale, delle feste e che meglio rappresenta la ricchezza e la raffinatezza di Ferrara.
Tenerina
La Torta Tenerina è uno dei dolci emiliano-romagnoli più famosi ed apprezzati, arcano potere del cioccolato, ma la terra che ha dato i natali a questa deliziosa torta è la città di Ferrara.
Nota fin dal 1900, i ferraresi la soprannominarono “torta tacolenta”, per la sua consistenza interna quasi appiccicosa che si scioglie in bocca, deliziando il palato. Servita con una spolverata di zucchero a velo o con del mascarpone, questo splendido e gustoso dolce, si presenta con un esterno croccante che rivela al suo interno un cuore di morbido cioccolato fuso ancora semi liquido
Eventi
Una città da vivere in ogni stagione: tantissimi, infatti, gli appuntamenti che animano Ferrara durante l’anno, rivolti ad un pubblico davvero variegato e destinati a soddisfare le esigenze di tutti! Dal celebre Palio di San Giorgio, si corre solitamente l’ultima domenica di maggio, con sfilate, esibizioni e gare tra le otto contrade
al sempre caratteristico “Buskers Festival”, in genere fine agosto, che trasforma la città in un tempio della musica libera riunendo musicisti e artisti provenienti da ogni parte del mondo
allo stravagante “Ferrara Balloons Festival”, uno dei più grandi ed importanti festival di mongolfiere nel panorama mondiale
al festival “Internazionale” che convoglia alcuni tra i più prestigiosi giornalisti, scrittori ed intellettuali italiani e stranieri
“Malagigi Guest House” invita i suoi Ospiti a visitare Ferrara come Viaggiatori!